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Problem solving: cos’è, tecniche e perché è importante

Categoria: Analisi Emotivo Comportamentale
Problem solving

Si sente spesso parlare di problem solving, ovvero della risoluzione dei problemi, come capacità destinata a diventare sempre più importante in futuro, specialmente per le aziende. Si tratta di una di quelle abilità che danno una svolta positiva nei colloqui di lavoro.

Vediamo, qui di seguito, in cosa consiste, gli strumenti e le tecniche.

Cos’è il problem solving

Il problem solving consiste nel trovare rapidamente una soluzione a un determinato problema.

L’espressione può avere svariati significati in base alla disciplina in cui viene utilizzata, ad esempio in ambito psicologico o informatico si attuano rispettivamente processi mentali e computerizzati.

In ogni caso l’attitudine nel risolvere i problemi implica attività finalizzate ad analizzare, affrontare e risolvere positivamente situazioni problematiche, critiche e generalmente nuove.

Le difficoltà di ogni giorno non mancano e per questo bisogna superarle nel migliore dei modi per poter andare avanti. Bisogna considerare che non tutti sono efficaci nel risolvere i problemi, in quanto esistono persone maggiormente reattive, intuitive, riflessive o che fanno fatica a razionalizzare una rapida soluzione o ancora che hanno altre competenze personali.

Il mondo diventa sempre più complesso, anche per via della costante trasformazione digitale, quindi le competenze di problem solving sono determinanti anche perché l’intelligenza artificiale, la robotica o l’automazione industriale non potranno fronteggiare quelle attività che richiedono intuito e creatività. Nel concreto, non potranno sostituire le soft skills.

Nei prossimi anni, in un contesto così aleatorio e fortemente incerto, le capacità di problem solving potranno fronteggiare ogni situazione e offrire delle risoluzioni alternative, anche in caso di imprevisti o cambiamenti che riguardano il mondo del lavoro.

Strumenti del problem solving

Quotidianamente persone e aziende sono chiamate a dare una pronta soluzione ai problemi, quindi sarà indispensabile trovare delle metodologie di risoluzione che comportano una preliminare identificazione del quesito e delle cause scatenanti.

In molti casi si ricorre all’analisi di Ishikawa, utile per scovare la causa principale, reale o maggiormente probabile, allo scopo di trovare azioni correttive. Le ragioni del problema vengono poi incluse in varie categorie che si diramano dal quesito principale e si possono presentare anche sotto-cause ramificate dalle categorie.

In alternativa viene utilizzato il modello 5W2H, in cui le 5W sono costituite da domande per approfondire gli stati del problema. Ogni volta che viene spiegato il “perché”, la risposta diventerà il punto di partenza della successiva domanda e fino a quando non si arriva alla risposta esauriente.

Esiste poi una tecnica, ovvero quella del Brainstorming, usata allo scopo di agevolare la soluzione di un problema e stimolare il pensiero creativo. Si tratta di una riunione che può coinvolgere poche persone o un gruppo numeroso di allievi, i quali dovranno risolvere il quesito attraverso la libera espressione di idee e proposte.

Le 7 tecniche del problem solving

Le modalità e le tecniche di problem solving sono diverse e prevedono in genere 7 fasi che supportano le persone ad impostare in modo corretto il problema, nonché a chiarire determinati aspetti che generano confusione e impediscono di trovare una risoluzione.

Trovare una pronta risposta a un problema è un’attività ricorrente e il primo passo da compiere consiste nel concentrare l’attenzione sui punti chiave da risolvere. Superato questo step si prosegue con ulteriori analisi e approfondimenti.

Quando il vero problema non viene inquadrato nel modo giusto si corre il rischio di lavorare alla soluzione di un falso problema. Alla fine verrà risolto solo un aspetto di poco conto, senza sistemare la situazione reale.

Ecco alcuni metodi per risolvere i problemi:

  • APS: sistema semplice per individuare le ragioni del problema e risolvere.
  • DMAIC: composto da 5 fasi flessibili che portano miglioramenti da mantenere mediante alcune attività che vanno dalla definizione del problema all’attuazione di una soluzione.
  • FARE: utile anche per generare più soluzioni alternative e sviluppare un piano di attuazione.
  • FMECA: introdotto dalla NASA, prevede la scomposizione gerarchica del problema.
  • PDCA: una rappresentazione visiva di un circolo di miglioramento continuo.
  • Pensiero laterale: usato per trovare idee e soluzioni al di fuori di una percorso logico.
  • Risolvi ed analizza: impiegato in ambito informatico per circoscrivere i problemi e trovare delle metodologie.

Problem solving: perché è così importante per le aziende e sul lavoro?

I problemi, grandi o piccoli, non mancheranno mai anche all’interno delle aziende, per questo bisogna allenare continuamente le proprie capacità di problem solving, specialmente quando arriva il momento di produrre in maniera rapida ed efficace.

In buona sostanza, coloro che sanno come affrontare le situazioni più difficili e sono in grado di trovare una soluzione valida, hanno maggiori possibilità di raggiungere il successo, nonché di contrastare la concorrenza.

Tante persone hanno un’attitudine naturale alla soluzione di problemi, ma questa competenza trasversale può essere acquisita applicando un metodo, stesso discorso vale per altre skills molto apprezzate come l’efficace gestione del tempo.

Affinando la capacità di problem solving si riesce anche ad organizzare ogni comparto aziendale, a valutare e a selezionare le alternative per scegliere quelle che sembrano maggiormente in linea con le specifiche aspettative.